IMPIANTO CATTURA CO2
Una seconda vita per l'anidride carbonica
L'impianto di cattura della CO2 aggiunge un ulteriore tassello al processo di economia circolare del Gruppo Caviro. Questa volta ad essere recuperata e riutilizzata è l’anidride carbonica che si concentra, durante il processo di produzione del biometano attraverso la purificazione del biogas generato all’interno dei digestori anaerobici dello stabilimento faentino: un deciso passo avanti verso la transizione ecologica.
Scheda impianto di cattura CO2
Parametro | Valore |
---|---|
Capacità di trattamento in ingresso | 1.000 kg/h CO2 |
Capacità produttiva liquefatta | 850 kg/h CO2 |
Potenzialità annua | 7.000 ton CO2 liquefatta |
Temperatura CO2 liquefatta | -30°C |
CO2 certificata | qualità alimentare e beverage |
Il processo
di recupero della CO2
All’interno dei due impianti di Caviro Extra per la produzione di metano dal biogas di derivazione agroalimentare, grazie ad un processo denominato “upgrading” – associato ad un trattamento di purificazione – viene separata la frazione metanigena dalle componenti indesiderate.
Ed è qui che entra in gioco l’impianto di cattura della CO₂ che permette di recuperare l’anidride carbonica scartata, purificarla raggiungendo il livello più alto degli standard per l’utilizzo alimentare, raffreddarla alla temperatura di -30 °C, comprimerla fino a farle raggiungere lo stato liquido e stoccarla.
La seconda vita della CO2
La CO2 di derivazione agroalimentare diventa dunque una risorsa preziosa per l’industria: anziché essere liberata nell’atmosfera, viene catturata e stoccata per essere immessa nel mercato come prodotto ad alto valore aggiunto. Grazie alla collaborazione con SICO SpA, la CO2 liquefatta viene destinata prevalentemente al settore delle bevande gassate.
L’innovativo impianto di recupero dell’anidride carbonica di Faenza è stato progettato per una potenzialità annua di cattura pari a 7.000 tonnellate di CO2, un processo virtuoso che contribuisce agli obbiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici.